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Mahmood sceglie Fiumara d'Arte per "Klan"

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Una danza tribale su un ritmo urban pop si snoda tra lo scintillio di una piramide, stanze senza fine e squarci di blu. Mahmood sceglie gli spazi di Fiumara d’Arte e del Museo Albergo Atelier sul Mare per il videoclip del singolo “Klan”,che anticipa l’uscita del disco “Ghettolimpo”. Il brano racconta le periferie, le vite ai margini, il Klan come famiglia, che ti salva o ti uccide. Un testo forte che si fonde e si confonde con gli scorci suggestivi di questi luoghi e con la missione etica e l’impegno sociale che da sempre contraddistinguono l’operato di Antonio Presti.

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Nelle parole dello stesso Presti, si è trattato di “un momento di condivisione della bellezza in nome di tutte le arti. La Valle dell’Halaesa, luogo-simbolo dell’impegno etico, civile e politico di una vita, si rigenera ancora una volta attraverso il linguaggio contemporaneo di un grande artista come Mahmood, offrendo alle nuove generazioni la possibilità di conoscere il potere del sapere”. 

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Mahmood canta e balla ai piedi della “Piramide – 38° parallelo” di Mauro Staccioli, una scultura attraverso la quale, spiega Presti, “al concetto di immortalità, notoriamente correlato alla piramide faraonica, subentra qui il concetto più responsabile di transitorietà, attraverso il quale l’artista celebra la vita nel suo incessante anelito all’eterno”. Così, il dualismo tra terra e cielo che permea il singolo si esprime su questo palcoscenico a cielo aperto dove si incontrano la dimensione umana e quella divina.

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“Nessuno è immortale e nessuno è un semplice umano”, spiega Mahmood parlando del brano e dell’album. Un portale sul mondo, in una continua danza tra il sacro e il profano, si apre allora con il cantante e il corpo di ballo incorniciati dall’imponente finestra azzurra di “Monumento per un Poeta Morto” di Tano Festa e mentre danzano sull’enorme onda blu della scultura “Energia Mediterranea” dell’artista Antonio di Palma. 

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A questi momenti in esterna si alternano scene girate in alcune stanze d’autore dell’Atelier. In particolare, troviamo il cantante, insieme al suo “klan”, nella “Torre di Sigismondo” firmata dall’artista-cineasta Raúl Ruiz, su un letto rotante di tre metri di diametro sopra al quale una finestra apre il soffitto sul cielo. Poi ancora nelle stanze “Io sono il blu”, frutto della collaborazione tra Presti e lo scrittore Ottavio Cappellani, e nella “Stanza del Profeta”, omaggio dello stesso Presti a Pier Paolo Pasolini.

“Il video di Mahmood educa alla bellezza, perché tutti i giovani che sono attratti dalla musica contemporanea e da un grande artista come lui trovano nel video il linguaggio musicale e un’educazione alla bellezza che passa attraverso le splendide immagini delle sculture monumentali e delle stanze dell’albergo”. Così Presti descrive con orgoglio il frutto di questa collaborazione, riconoscendo inoltre il grande lavoro svolto dal regista Attilio Cusani, che dirigendo questo videoclip lo ha reso “opera, bellezza”

Con queste parole conclude Presti “Questo patrimonio, dopo anni di lotte, continua a donare gioia e bellezza, raccontando la Sicilia più autentica in tutto il mondo. Dobbiamo e vogliamo parlare alle nuove generazioni: raccontare l’impegno etico consentirà loro di riflettere sul grande valore della conoscenza, per sfuggire alla schiavitù dell’ignoranza. Per questo ringrazio Mahmood e tutto il team che ha lavorato al progetto: la sinergia si è trasformata in energia, svelando l’anima di questi luoghi attraverso la potenza delle immagini”.