Mahmood canta e balla ai piedi della “Piramide – 38° parallelo” di Mauro Staccioli, una scultura attraverso la quale, spiega Presti, “al concetto di immortalità, notoriamente correlato alla piramide faraonica, subentra qui il concetto più responsabile di transitorietà, attraverso il quale l’artista celebra la vita nel suo incessante anelito all’eterno”. Così, il dualismo tra terra e cielo che permea il singolo si esprime su questo palcoscenico a cielo aperto dove si incontrano la dimensione umana e quella divina.